Il segreto della forza creativa

metodi usati dai geni sono disponibili
La principale differenza fra un genio e un comune inventore “pazzo” è l’uso da
parte del primo della sua facoltà immaginativa, mentre il secondo non sa nulla di tutto ciò. L’inventore scientifico si serve sia della facoltà sintetica sia di quella
creativa.
Per esempio, il vero inventore inizia organizzando e associando i princìpi
noti, o i fatti accumulati con l’esperienza, avvalendosi della sintesi (la
razionalità). Se ritiene che le conoscenze così acquisite siano insufficienti per
l’invenzione, fa appello alle fonti di conoscenza disponibili attraverso la sua
facoltà creativa. Il metodo può variare a seconda degli inventori, ma la<br> procedura è essenzialmente questa:

  1. Sollecita la mente per farla funzionare su un piano superiore al normale,
    impiegando uno o più stimoli mentali, o altri incentivi a scelta.
  2. Si concentra sui fattori noti dell’invenzione (la parte finita) e si figura nella
    mente un quadro perfetto dei fattori ignoti (la parte non terminata). Trattiene il
    quadro nella mente fino a farlo assimilare dal subconscio, poi si rilassa
    eliminando tutti i pensieri che gli frullano in testa e aspettando che gli vengano
    in mente le idee sotto forma di intuizione.
    A volte i risultati sono immediati e precisi, altre volte sono negativi, a
    seconda delle condizioni di sviluppo del sesto senso, o facoltà creativa.
    I più grandi inventori, prima di arrivare al culmine dell’opera, sperimentarono più di diecimila diverse combinazioni di idee usando la
    facoltà sintentica dell’immaginazione, ossia la razionalità, prima di
    “sintonizzarsi” sulla facoltà creativa e ricevere la risposta con cui perfezionarono la
    loro invenzione, qualunque essa sia.
    Ci sono innumerevoli prove sull’esistenza della creatività: basta studiare la vita degli uomini che sono diventati i punti di riferimento nella loro attività
    senza una particolare istruzione scolastica.