Le qualità principali di un leader


Ecco undici fattori essenziali per svolgere bene il ruolo di capo.

Man jump through the gap. Element of design.

1. Intrepido coraggio. Si deve fondare sulla conoscenza di sé e della propria
professione. A nessun sottoposto piace essere comandato da uno a cui mancano
coraggio e sicurezza personale. Del resto, nessun impiegato intelligente
asseconderà a lungo un leader simile.

2.Autocontrollo. Chi non sa controllarsi non potrà mai comandare gli altri. L’autocontrollo stabilisce inoltre l’esempio a cui si conformeranno i sottoposti,specie i migliori.

3. Acuto senso di giustizia. Senza capacità di giudicare onestamente, nessuno
può dare ordini e mantenere il rispetto dei discepoli.

4. Chiarezza nelle decisioni. Il leader che è indeciso e titubante mostra la sua
insicurezza e non può indurre gli altri a seguirlo.

5. Precisione progettuale. Il leader di successo deve pianificare il lavoro e
metterlo in pratica. Un capo che procede per tentativi, cercando di indovinare la
mossa giusta, senza programmazione organizzata, è paragonabile a una nave
senza timone. Prima o poi finirà per incagliarsi o per cozzare contro le rocce.

6. L’abitudine a percorrere un miglio in più. Un leader deve saper accettare
la necessità di fare più di quanto pretende dai suoi sottoposti.

7. Una personalità attraente. Nessuna persona sciatta e poco affascinante può diventare un punto di riferimento per gli altri. Chi comanda deve farsi
rispettare e chi obbedisce non rispetta un capo che non ha una personalità
sufficientemente attraente.

8. Simpatia e comprensione. Il leader di successo deve avere la simpatia dei
suoi seguaci e collaboratori. Inoltre, deve capire i loro problemi e difficoltà,
anche personali.

9. Padronanza dei dettagli. Il leader deve saper gestire ogni particolare della
sua posizione.

10. Disponibilità ad accettare la piena responsabilità. Chi comanda deve
essere disposto ad assumersi le responsabilità per gli errori e i difetti dei suoi sottoposti. Se cerca di scaricare le sue responsabilità, lo sbalzeranno dal posto di
comando. Se uno dei seguaci commette un errore e si dimostra incompetente, è il
capo a doversi accusare del fallimento.

11. Cooperazione. Il leader di successo deve comprendere e applicare il
principio della collaborazione, facendosi apprezzare dai sottoposti anche quando
interagisce con loro. I posti di comando richiedono potere e il potere richiede la
cooperazione.
Esistono due forme di attitudine al comando. La prima è di gran lunga la più
efficace e implica l’accettazione per simpatia da parte dei sottoposti. La seconda
è quella imposta con la forza, contro la volontà e l’accettazione dei collaboratori.
La storia umana è gremita di esempi a dimostrazione che il comando imposto
forzatamente non può durare. La caduta, spesso rovinosa, di re e dittatori è
significativa: ciò vuol dire che il popolo non asseconda a lungo chi si impone in
modo brutale.
Napoleone, Mussolini e Hitler sono stati leader che usavano la forza per farsi
rispettare. La loro dittatura non ha lasciato tracce. L’unico segno del comando
che si tramanda nei secoli è la leadership accettata dai sottoposti.
Gli uomini accettano di farsi guidare con la forza per un periodo temporaneo,
e lo fanno di malavoglia.
Chi invece abbina gli undici fattori succitati, coniugandoli ad altre qualità
positive, sarà seguito e rispettato ovunque, avendo grandi possibilità di
raggiungere i superiori livelli di comando in qualunque attività.