Qual è il vostro tasso di Qualità, Quantità e Spirito di servizio?

Ho spiegato come rendere disponibili al pubblico i propri servizi in modo
efficace e duraturo. Studiate, analizzate, comprendete e applicate le modalità:
ognuno dev’essere il venditore delle sue prestazioni professionali. In senso lato,
la qualità, la quantità e lo spirito del servizio offerto e reso determinano la durata
nel tempo della prestazione. Per mettere i servizi personali sul mercato (il che
vuol dire essere richiesti a lungo, a un prezzo equo e in condizioni di lavoro
soddisfacenti) si deve adottare la formula “QQS”, che sta per qualità, più
quantità, più spirito di collaborazione, e che dà come risultato una perfetta
gestione delle proprie capacità nel servizio reso. Ricordate questa formula, ma<br> soprattutto applicatela abitudinariamente!
Analizziamola bene per essere sicuri di aver capito il suo significato.

  1. Qualità del servizio, da intendersi come esecuzione di ogni dettaglio
    nell’ambito dei compiti assegnati, nel modo più efficiente, tenendo in mente la
    perfettibilità dell’efficienza.
  2. Quantità del servizio, da intendersi come consuetudine nel renderlo
    sempre al massimo delle proprie capacità allo scopo di incrementarlo col
    migliorare dell’esperienza. Qui la parola-chiave è consuetudine.
  3. Spirito di servizio, da intendersi come abitudine comportamentale per una
    collaborazione armoniosa e piacevole che induce i colleghi alla cooperazione.
    Se la qualità e la quantità sono a livello sufficiente, ancora non basta per
    commercializzare bene i servizi. È la condotta, o lo spirito di collaborazione, il
    fattore che determina in gran parte la parcella, la remunerazione, e la durata
    dell’impiego.
    Andrew Carnegie ha sempre messo l’accento su questo punto come
    ingrediente fondamentale per il successo nella commercializzazione dei servizi
    personali. Per lui, il comportamento corretto e armonioso, in spirito di
    collaborazione, era essenziale: non avrebbe mai ingaggiato o continuato a impiegare nessuno, a prescindere dalla qualità e quantità del suo lavoro, se non
    avesse collaborato con spirito di armonia. Carnegie motivava gli uomini a essere
    reciprocamente ben disposti: per dimostrare che ci teneva molto, aiutava ad
    arricchirsi quelli che si conformavano a questo criterio. Chi recalcitrava, doveva
    lasciare il posto ad altri.
    Abbiamo già menzionato l’importanza di una personalità attraente come
    fattore per rendere i servizi nello spirito giusto. Chi ha un carattere accattivante e
    collabora armoniosamente, può perfino compensare così una certa carenza di qualità e quantità nelle mansioni. Nulla, però, può prendere il posto di un comportamento corretto e cooperativo.